Sabina Feroci
Sabina Feroci, animae mundi
di Paola GennariL’arte di Sabina Feroci è quella di scolpire le emozioni.
Le sue sculture vengono plasmate a mano dall’artista attraverso un uso sapiente di pochi materiali: ferro, carta, colore. Crea delle figure umane, senza età, senza tempo, universali; creature uniche nel loro genere che a volte sono sole e altre volte in compagnia fra loro. Comunicano attraverso uno specifico linguaggio: quello del corpo e quello dell’anima.
Il primo, in alcuni momenti è fisso, statuario, immobile e altri è libero, sciolto, tanto che l’artista crea dei movimenti cinetici portando il soggetto al limite massimo delle sue potenzialità fisiche. In tutto ciò vi è la ricerca di un linguaggio del corpo esterno che rispecchia il linguaggio del corpo interno.
Alcune sculture della Feroci esprimono leggerezza, ironia, hanno la sfrontatezza di guardarci diritto negli occhi, di mettersi le dita nel naso, di fare il broncio altre esprimono melanconia, tristezza, attesa, silenzio, metafisica, solitudine, serenità. C’è nell’artista la meravigliosa e unica capacità di rappresentare i sentimenti più nobili e inconsueti.
L’osservatore non è abituato a vedere tanta armonia di forme e di pensieri tutti insieme; ai tempi dei Greci le sculture dovevano rappresentare la bellezza attraverso l’armonia e la proporzione delle forme, poi si è arrivati all’espressività e al dinamismo fisico, fino a giungere a descrivere il disagio e il malessere interiore attraverso la deformazione del corpo. Le sculture di Sabina Feroci, sono prive di punte e di spigoli, non sono aggressive, angosciose, sofferenti, sono consapevoli di una propria realtà altra, sublime che va oltre i dolori e le sofferenze dell’esistenza, che pur conoscendoli vengono superati sia dalla dolcezza dei lineamenti, delle forme, morbide e sinuose del corpo, che attraverso i sentimenti, come l’amore, la tenerezza, l’affettuosità, la comprensione, uniti, a volte, ad atteggiamenti frivoli, stizzosi, come l’essere capricciosi, un po’ maleducati, irrispettosi. Questo denota che le creature di Sabina, sono essenzialmente libere, emancipate, svincolate dalle regole sociali, ma sono anche delicate e forti insieme, sicure e determinate, ognuna con la propria storia, la propria personalità.
Biografia
Nata a Firenze il 24 maggio del 1971
STUDI
1992: Borsa di studio della Comunità Europea, progetto ERASMUS, Art College, University of Ulster Belfast 1990-92: I.S.I.A., Istituto Superiore Industrie Artistiche, Urbino
MOSTRE (ILLUSTRAZIONE, SCULTURA, PITTURA)
Settembre 2016: “Il segreto di Eva” collettiva chiesa San Vittore,Vercelli.
Maggio 2016: “Quadrilegio”mostra collettiva Spazio BLL, Parma
Aprile 2016: “Festival della Creatività Contemporanea” Spazio BLL, Parma
Marzo 2016: “Community” mostra collettiva al CAMeC, Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia
Dicembre 2015: “Community” mostra collettiva al museo CAP, Centro Arti Plastiche, Carrara
Ottobre 2015: “Art Taipei 2015” fiera di arte contemporanea Taipei, Taiwan
Giugno 2015: “Tessera Pedià” mostra collettiva Tabularasa Tekè gallery, Carrara
Marzo 2015: Affordable Art Fair, Milano, (Galleria Spazio Lavit, Varese)
Novembre 2014: “Atelier 5” mostra collettiva galleria Atelier 5, Nizza
Ottobre 2014: Fiera Arte Contemporanea Nizza, collettiva
Settembre 2014: Equilibri e cadute” mostra personale Galleria Econtemporary, Trieste
Maggio 2014: “Quadrilegio”, collettiba Spazio BLL, Parma
Gennaio 2014: mostra personale “Paper child” presso Slee Gallery, Stellenbosh, Cape Town, Sudafrica
Novembre 2013: partecipazione Fiera d’Arte Contemporanea, Taipei, Taiwan
Luglio 2013: mostra permanente B.B.ART
Maggio 2013: partecipazione Fiera d’Arte Contemporanea “Young Art Taipei”, Sheraton Grande Taipei Hotel, Taiwan
Maggio 2013: mostra personale “Your future, my past” InArtSpace, Tainan, Taiwan,
Agosto 2012: collettiva Yesgallery, Belgio
Settembre 2011: mostra personale Galleria Hotel Vis a Vis, Trieste
Giugno 2011: mostra collettiva, Flaneries d’Art contemporain, Aix en Provence, Francia
Giugno 2010: mostra personale alla Galleria Artespressione, Milano
Marzo 2010: partecipazione alla undicesima edizione della Fiera di Arte Contemporanea della città di Lille
Marzo 2010: partecipazione alla settima edizione della Fiera di Arte Contemporanea della città di Bolzano
Gennaio 2010: Galería Marita Segovia, Madrid, Spagna
Settembre 2009: „Ritratti Intimi“ Galleria Selective Art, Parigi
Settembre 2009: „Il Gioiello di Carta“ Museo della Triennale, Milano
Novembre 2008: mostra permanente alla Galleria SelectiveArt di Parigi
Settembre 2008: „In Stilte Gevangen“, Galleria d’Arte Il Sogno, Amerongen, Olanda Luglio 2008: Contemporary Jewels in Stark, Berlino
Luglio/Agosto2007: „L’Ospite Tiranno“ Palazzo dei Tiranni, Cagli, (PU) con il patrocinio di SPAC, Sistema Provinciale Arte Contemporanea Provincia di Pesaro Urbino Marzo 2007: “ Back in Zurig”, Agenzia Wintertur, Zollikon, Zurigo
Gennaio 2007: “Details”, mostra personale alla StadtBibliothek, Karlsruhe Dicembre2006: mostra al Caffe Palaver, Karlsruhe, Germania
Giugno-Luglio 2006: mostra alla galleria Il Segnalibro, (illustrazioni, sculture, quadri), Fiesole, Firenze
Aprile-Luglio 2006: “1,2,click” (quadri e sculture), PTV, Karlsruhe, Germania
Dicembre 2004: “Firenze-Karlsuhe”(quadri e sculture) mostra alla galleria Galerie 32, Karlsruhe, Germania
Marzo 2001: Personale, quadri e sculture, Agenzia Wintertur, Zollikon, Zurigo
1999: “ Camminando tra favole e lampioni” (quadri e sculture) alla galleria Artomat , Pietrasanta
1998: “ 5 nuove promesse” (quadri) alla galleria Artomat , Pietrasanta, Lucca 1997: “ Segni sul corpo”(quadri e sculture) alla galleria La Compagnia delle Arti, Pietrasanta, Lucca
Galleria B.B.Art, Tainan, Taiwan
Slee Gallery, Stellenbosh, Cape Town, Sud Africa
2007: Illustrazione per la rivista Rolling Stones, “The White Stripes”
2006: Illustrazione per il progetto ” Pari opportunità”, Comune di Bologna
2006 illustrazione per il nuovo packaging delle sigarette Diana, Philip Morris, per l’agenzia milanese Leo Burnett
2003-2004: Tre illustrazioni per altrettanti poster per l’Associazione Orlando, Bologna, dal titolo “Una città desiderabile”
2001-2003: 7 illustrazioni per altrettante copertine dei libri di Francoise Dolto, per la casa editrice Mondadori, Milano.
1999 illustrazione per SNAI, la vela, agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi
1998 progetto per la realizzazione di poster pubblicitari per la nuova linea A della metropolitana romana, agenzia XYZ ( non realizzato);
1997 campagna pubblicitaria con l’agenzia romana XYZ per la sensibilizzazione al riciclaggio ed allo smaltimento differenziato dei rifiuti per la regione Puglia;
Ritratti Intimi
di Federica Soldati (2014)
Sabina Feroci crea sculture in carta. Con la carta l’artista ha instaurato, nel corso degli anni, un rapporto intimo, d’intesa profonda. Dalle illustrazioni, alle quali si è avvicinata fin da bambina, ferma nella convinzione del percorso da intraprendere – la formazione nell’illustrazione e il lavoro di illustratrice – alle prime esperienze con il Teatro di Figura, la carta ha determinato le scelte lavorative e creative dell’artista. La conoscenza e l’esplorazione della terza dimensione di questo materiale, nella realizzazione di figure di scena, burattini, marionette e scenografie, ha favorito la nascita delle prime sculture: sculture di carta, quindi, un materiale vivido, palpabile, che diviene prezioso per l’unicità delle opere che va a comporre. Esse racchiudono il calore di una lavorazione scrupolosa, attenta, amorevole. «È proprio come se costruissi una persona», afferma Sabina Feroci, «c’è lo scheletro, poi la muscolatura e poi c’è la pelle, la pasta finale». Un’anima di ferro sostiene le figure, la cui muscolatura è data dalla carta di giornale; una pasta di legno le avvolge del candore di una pelle levigata dall’azione dell’artista. Sabina sente la necessità di dare forza cromatica alla visione plastica: completa la purezza delle forme “vestendo” le sue figure e rimarcandone i lineamenti con le pagine colorate delle riviste.
Sabina Feroci plasma personaggi antropomorfi, burattini rinnovati nella concretezza di un corpo. Fermandoli nel volume scultoreo, li emancipa dalla funzionalità artistica per investirli di quella estetica. Sono i personaggi del romanzo personale di Sabina: nati dall’osservazione della realtà rielaborata e restituita dalle mani dell’artista, essi descrivono la sua visione del mondo.
«I personaggi», suggerisce Milan Kundera, «non nascono da un corpo materno come gli esseri umani, bensì da una situazione, da una frase, da una metafora, contenente come in un guscio una possibilità umana fondamentale». Nei personaggi di Sabina, questa possibilità si manifesta nella sintesi degli animi racchiusa nell’umana plasticità dei soggetti. Lo sguardo di illustratrice guida la sua attenzione verso i dettagli, la sensibilità verso gli aspetti di un carattere riassunto nell’irregolarità delle forme. Sabina coglie l’essenziale. Racconta individualità. Narra di personaggi soli, accomunati dalla consapevolezza della propria solitudine. Gli sguardi sono neutri, i sentimenti molteplici; l’artista li descrive “modellando” i loro atteggiamenti: delinea l’indole, le tensioni interne, ritrae gli stati d’animo. Dà loro un nome rimarcando le caratteristiche salienti di ciascuno o evidenziandone aspetti che sono in grado di indurre al sorriso. Sabina sorprende la spontaneità di pose naturali. Cattura un pensiero.
Coscienti dell’isolamento che ne determina le esistenze, i suoi personaggi si affacciano, ciascuno forte del proprio carattere, in un mondo più grande di loro e, con autoironia, lo affrontano. Li incontriamo in sculture di piccole dimensioni, in altre più grandi, in busti celebrativi e in bassorilievi dipinti.
Rispetto alle sculture precedenti, che ricordavano gli scarabocchi dei bambini, con un rimando al linguaggio infantile nonché alle espressioni dell’Art Brut, in quelle più recenti di piccole dimensioni, i personaggi hanno subito una naturale trasformazione. Pur rimanendo “piccoli”, sembrano cresciuti; si sono evoluti sia nell’aspetto che nello spirito. Appaiono più sicuri: ora, esitanti, avanzano con convinzione nel mondo. Procedono a piccoli passi, come Quello calmo, oppure, al pari di Avanti avanti, si avventurano con “temeraria cautela”, tentennanti sulle gambe sottili. Altri, sospettosi, rimangono sulla difensiva, pronti a fronteggiare chiunque li infastidisca, come Battebotte: con i pugni chiusi egli protegge le sue esili braccia. Anche Battebotte 2, nel guardarsi alle spalle, alza con prontezza i pugni. La posa, un boxeur in pantaloncini rossi, attende di combattere sul suo ring personale. Altri ancora si torcono, si sbilanciano, ad alcuni, come a La sorpresa, si alzano i codini mentre compiono una giravolta; La gioiosa, con le braccia all’indietro, pare pronta a spiccare un salto.
I bassorilievi dipinti, le più recenti sperimentazioni della carta da parte dell’artista, ritraggono, tra gli altri, Topolino, Batman, un asinello che richiama il Pinocchio di Collodi, un boxeur dai pesanti guantoni, una bimba con il caschetto: sono i personaggi del carnevale personale di Sabina, figure a lei care, che da anni l’accompagnano nelle sue creazioni.
Sabina Feroci rende omaggio ai suoi personaggi. Erige busti all’unicità delle loro esistenze. Con il colore marca i tratti, sottolinea l’audacia, ostenta le ordinarie gesta.
In sculture di grande formato, Sabina fissa attimi del quotidiano: le fattezze più realistiche dei personaggi illustrano “persone piccole”, piccole donne e piccoli uomini, intenti nelle loro preoccupazioni, assorti in pensieri profondi, talvolta distratti da più futili considerazioni. Una “piccola”, L’attesa, seduta su una sedia, inganna il tempo con i suoi pensieri. Alcuni si voltano incuriositi, altri si bloccano all’improvviso, attenti a non lasciarsi sfuggire un importante ragionamento: l’artista ne coglie la scrupolosa riflessione. Un personaggio rimane col naso all’insù, scrutando il mondo, “dal basso in alto”, dal suo punto di vista “privilegiato”.
Nelle ultime sculture realizzate, infine, l’artista presenta coloro che iniziano a sperimentare il proprio corpo, a conoscerne i limiti e a tentare di superarli: allora i personaggi si contorcono, si flettono, si ribaltano, camminano in equilibrio e poi cadono, atterrati dall’amarezza della vita.
Nelle opere di Sabina, gli esili corpi, i tratti raffinati, i contorni delicati di volti imperscrutabili – come i Ritratti dell’anima, piccoli oli monocromi su tela – racchiudono la profondità dell’anima. Una sorprendente dimensione letteraria affiora nelle sue creazioni: narra dei suoi personaggi e della consapevolezza del limite della condizione umana. Nella sottile ironia di un nome, di un atteggiamento, di un’espressione dell’animo, l’artista allevia il dramma dell’esistenza.
La risposta poetica di Sabina Feroci è un’impronta lieve, un sussurro prezioso.